Si mangia? Che sapore ha? Odora di buono e a cosa si abbina? Il fatto che quando si parli di leadership, in relazione alle donne, l’aggettivo “femminile” sia onnipresente mi fa pensare che continuiamo ad avere lo stesso problema: l’assimilazione invece della differenza. Nell’esigenza di sottolineare, il disvelamento di tutta l’economia binaria che continuiamo a perpetuare:
uomo/donna, maschile/femminile
Il potere viaggia da sinistra verso destra, i binomi non possono essere invertiti. Il primo termine definisce sè stesso in opposizione al secondo: se la donna è irrazionale, emotiva e istintuale l’uomo è tutto il contrario.
L’Uomo è/La Donna non è Uomo
La leadership è uomo (quante volte avete sentito parlare di “leadership maschile?”) e “la leadership femminile” è il secondo termine del binomio. Si definisce in relazione al termine che comanda, naturalizzato al punto tale da essere considerata norma.
Lo scrive bene Adriana Cavarero, filosofa e storica della filosofia italiana: l’economia binaria è fondata su una logica del medesimo.
Come in uno specchio, l’uomo si riflette nelle sue autorappresentazioni e cattura in esse anche la donna, funzionalizzandola ai suoi bisogni e al suo desiderio, l’altra non è veramente l’altra, bensì l’altra a partire da lui e per lui.
La logica del medesimo mostra, dunque, che l’economia binaria è un’economia omosessuale. Non nel senso di una pratica erotica, ma nel senso che il vero soggetto e l’unico protagonista di quest’ordine ha un solo sesso: quello dell’uomo.
Le filosofie femministe - Adriana Cavarero, Franco Restaino
Per l’ordine simbolico patriarcale, la differenza sessuale non è intesa nella prospettiva del diritto all’identità della donna come soggetto, ma è intesa in senso negativo: la donna è un non-Uomo.
Ed è esattamente questo il motivo di “leadership femminile” e la ragione per cui le donne continuano a essere viste non tanto nella loro soggettività ma unicamente in relazione all’Uomo: moglie, madre, coloro che curano.
Lo stesso ha fatto la filosofia nei secoli: il soggetto “universale” e “neutro” è in realtà maschio.
Una Filosofia del Femminile che dia senso all’esistere degli uomini e delle donne è una filosofia che deve chiedersi “chi sei tu?”. La filosofia, invece, ha sempre chiesto che cos'è l'Uomo, l'Essere.
Lo stesso principio di uguaglianza sancito dalla nostra Costituzione è estremamente rivoluzionario per quanto riguarda gli uomini e, allo stesso tempo, è radicalmente conservatore per quanto riguarda le donne perché, come scrive Cavarero, “non tocca la vecchia distinzione fra una sfera pubblica, naturalmente riservata agli uomini, e una sfera domestica, altrettanto naturalmente riservata alle donne”.
Detto in breve: nella cruciale svolta storica che vede sorgere lo Stato moderno e perciò le moderne democrazie, un vecchio ordine politico basato su differenze tra uomini viene soppiantato dal nuovo ordine politico basato sull’uguaglianza tra uomini. Le donne sono già assenti dalla sfera pubblica a cui il modello egualitario indirizza la sua spinta rivoluzionaria.
Come se ne esce? Mettendo al centro il sé incarnato, sessuato, aperto, in costante divenire. Il sé relazionale. A proposito di intessere relazioni, oggi Le Ragazze stanno bene ospitano un contributo della giornalista Roberta Cavaglià, autrice di Ibérica ovvero la newsletter che una volta a settimana vi porta in Spagna e Portogallo senza bisogno di prendere l’aereo: restando in tema leadership, sarà lei a raccontare quella di Yolanda Díaz, ministra del lavoro e dell'economia sociale della Spagna che proprio domenica scorsa ha ufficializzato la sua candidatura alle elezioni presidenziali spagnole. Scrollare per credere.
📰 Rassegnami
Nuova Zelanda, il toccante discorso d'addio di Jacinda Ardern: le ultime parole da premier
"Si può essere ansiosi, sensibili, gentili, essere una madre oppure no, un nerd, uno che piange, uno che abbraccia, si può essere tutte queste cose e allo stesso tempo comandare": l'ex premier neozelandese Jacinda Ardern ha lasciato il parlamento con un discorso emozionante e molto personale durante il quale ha chiesto anche un'apertura della politica verso “chi non si vede come un tipico leader politico”.
La sentenza per lo stupro di una bambina di 11 anni contro cui si protesta in Marocco
In Marocco si protesta da settimane contro una sentenza per stupro. Tre uomini hanno abusato per mesi di una bambina di 11 anni, chiamata dai giornali solo con l’iniziale del nome: S. Dopo le violenze subite, S. è rimasta incinta e ha partorito all’età di 12 anni. Uno dei tre uomini è stato condannato a due anni di carcere, gli altri due a diciotto mesi. Il codice penale marocchino prevede pene superiori per i reati sessuali contro minori, ma lascia anche ai giudici la piena discrezionalità nell’applicare le circostanze attenuanti.
Come si vive in Italia con poche centinaia di euro al mese
Il governo ha annunciato che a settembre sostituirà il reddito di cittadinanza con il Mia, un sussidio che riguarderà meno persone. Annalisa Camilli raccoglie le storie di chi vive con un reddito minimo e con la paura di perderlo.
In Italia le donne lavorano più spesso in part time, ma sono anche quelle che incontrano una maggiore rigidità di spazi e tempi da parte delle organizzazioni. Colpa dei "soliti noti", uomini che ricoprono posizioni più alte con contratti migliori.
Pnrr, il tradimento di donne e giovani. Il 70% delle gare cancella le quote.
Uno dei grandi obiettivi del Pnrr è portare più giovani e donne italiani a lavorare. Per questo all’interno del Piano è stata inserita una clausola che obbliga tutte le aziende che si aggiudicano un bando, e i relativi fondi, a destinare agli Under 36 e alle donne almeno il 30% delle assunzioni necessarie a portare a termine l’appalto. Il problema è che le linee guida che regolano il funzionamento di queste quote, forse nel timore che finissero per complicare le procedure o rendere più costosi i progetti, sono state accompagnate da una lunga e piuttosto vaga serie di deroghe.
Telefono amico, a Pasqua aiuto non-stop
Oltre 110mila richieste di sostegno nel solo 2022 e segnalazioni di malessere emotivo più che raddoppiate nell’arco degli ultimi tre anni, con un forte aumento di contatti da parte dei giovani e una tendenza in netta crescita. A lanciare l’allarme, in occasione della Giornata Mondiale della Salute che ricorrerà il prossimo 7 aprile, è l’organizzazione di volontariato Telefono Amico Italia, che da oltre 50 anni, attraverso oltre 500 volontari distribuiti in 20 sedi su tutto il territorio nazionale, si prende cura di coloro che attraversano un momento di fragilità emotiva aiutandoli a superare le tensioni e a ritrovare il benessere emozionale attraverso l’ascolto e il dialogo.
Cosa sono gli studi di genere e perché in Italia sono poco diffusi
Sono sotto esame per cui ve tocca: gli studi di genere o «gender studies», come vengono chiamati nel mondo anglosassone, rappresentano un approccio multidisciplinare e interdisciplinare allo studio dei significati socio-culturali della sessualità e dell’identità di genere. In Italia se ne parla poco e non sono molti i corsi di laurea che si occupano di questo filone accademico. Ne scrivevo un po’ di tempo fa e ora eccomi a citare Cavarero :)
🎯 Nominare è fare esistere
Solo il 16% delle biografie presenti su Wikipedia riguarda le donne: una percentuale impari e incrementata dal lavoro di Wikidonne. In questo spazio ridiamo spazio: una bio per ogni numero. Storie per riscrivere la storia.
Yolanda Díaz
“Voglio diventare la prima presidente del governo spagnolo. Credo che la Spagna sia cambiata, che sia femminista. Ricordo le foto del nuovo Tribunale costituzionale. Mi avevano spaventata, e non per le toghe che avevano addosso magistrati e magistrate, ma perché c’erano troppe poche donne. Siamo arrivate ovunque, e ora dobbiamo arrivare anche alla presidenza, essere protagoniste”.
Con queste parole domenica scorsa Yolanda Díaz ha ufficializzato la sua candidatura alle elezioni presidenziali spagnole previste in autunno, l’ultimo passo di un percorso che l’ha portata a essere la politica con il tasso di gradimento più alto in Spagna.
Ex avvocata del lavoro, Díaz nasce in una famiglia politicamente molto attiva all’interno del Partito comunista spagnolo e dei movimenti sindacali galiziani.
Entra in politica nel 2005 con Esquerda Unida, una formazione locale affiliata al partito nazionale Unidas Podemos, dando vita a un difficile percorso di negoziazione tra il suo partito e la sinistra nazionalista galiziana, un riavvicinamento storico per la regione.
Nel 2017 lascia il coordinamento nazionale di Esquerda Unida e due anni dopo abbandona definitivamente il partito, tornando a militare con il Partito comunista.
Nominata dal presidente Pedro Sánchez come ministra del Lavoro nel 2020, Díaz porta a termine un’importante riforma del lavoro, promuove la prima legge europea che regola i contratti dei rider e innalza il salario minimo a 1080 euro.
Per ognuna di queste riforme, il principio è sempre lo stesso: la politica dell’ascolto, del confronto con i sindacati, le associazioni, i cittadini e le cittadine.
La stessa politica è stata al centro del suo nuovo progetto politico, Sumar (che significa letteralmente sommare, aggiungere), che da giugno a oggi ha organizzato 25 eventi “di ascolto” in tutta la Spagna.
Con Sumar, Díaz vorrebbe costruire un nuovo spazio a sinistra del Partito Socialista al governo che possa riunire la cittadinanza e la galassia di partiti e associazioni in un progetto aperto, partecipativo e meno personalista della sinistra attuale.
In un’intervista a El País sui nodi da sciogliere con gli altri partiti (il PSOE di Sánchez e Unidas Podemos), Díaz ha dato la risposta che la politica spagnola (e non solo) aspettava da tempo.
Mi sento vicina alla libertà e vorrei chiedere ai mezzi d’informazione e ai politici e alle politiche di lasciare che i progetti guidati da donne siano autonomi. Siamo un po’ stanche. Non siamo di nessuno, siamo noi e vogliamo volare liberamente. Ada Colau, Mónica García, Ana Pontón, le compagne di ERC non sono di nessuno. Per favore, è arrivato il tempo delle donne. Siamo di noi stesse.
Questo profilo è stato scritto da Roberta Cavaglià, autrice di Ibérica, la newsletter che una volta a settimana ti porta in Spagna e Portogallo, senza bisogno di prendere l’aereo. Iscriviti qui o qui sotto, insomma iscriviti:
🌱 La parola
Uguaglianza
A proposito dell’intro di questa newsletter, rileggere le sfumature che seguono e pensarci su.
Uguaglianza fra i sessi
Concetto per cui tutti gli esseri umani sono liberi di sviluppare le loro abilità personali e di compiere scelte senza le limitazioni imposte da rigidi ruoli di genere e in base al quale i diversi comportamenti, aspirazioni e bisogni delle donne e degli uomini sono considerati, valutati e incoraggiati in misura eguale.
Uguaglianza di genere
Equità di trattamento tra i generi che può esprimersi sia in una parità di trattamento sia in un trattamento diverso ma considerato equivalente in termini di diritti, vantaggi, obblighi e opportunità.
🍸 Coraggio liquido
Mentre leggi questa newsletter probabilmente io sono in viaggio verso “casa mia”, per cui oggi il coraggio liquido si muove in Puglia: Gin di Puglia è stato il primo gin pugliese ad essere prodotto in Italia. Nato tra le verdi campagne di ulivi del nord ovest della regione, è un distillato di grano biologico a cui vengono aggiunte in infusione diverse tipologie di erbe aromatiche. Prima di essere imbottigliato, subisce un ulteriore distillazione con olio extravergine di oliva, un passaggio che gli dona il caratteristico aroma intenso di olive appena spremute.
Olio pugliese, la mia Madeleine de Proust.
❤️ L’amore è una playlist
Non lo so se ce lo meritiamo il nuovo album di Madame.
💫 Autodiagnosi e cura
Autodiagnosi: pochissime risposte, tantissime domande
Cura: mangiare le polpette questo weekend, buona Pasqua!