Napoli "Fuori"
Ragazze parlano mentre si vince lo scudetto: la capacità delle donne di abitare, mentre gli uomini attraversano distratti, è una rovesciata che cambia tutto.
La capacità delle donne di abitare. Di fare del “dentro” il fuori e viceversa. Di sedersi a tavola e dirci come stiamo. Dell’abitare e stare nel centimetro. Addobbandolo. Mettendoci i fiori. Tenendo il tavolo sghembo ma vivo. Senza cedere mai all’apparenza che camuffa. Ma al decoro che fa casa affinché in ogni casa del mondo si possa vedere la propria: esattamente quel pezzo di casa tua che stai nei centrini ricamati, nelle tovaglie di lino, nella bomboniera di quel matrimonio che mamma non vuole buttare, in quell’odore preciso che è via lattea verso l’universo. Latte e sangue, si deve sapere dove si nasce per andare.
Ma pure: la capacità delle donne di allargare e rendere flessibili gli spazi. Di fare di una macchina un’astronave verso il mare: dire “andiamo” e farlo davvero.
Per scegliere la felicità ci si impiega un’ora al massimo. Raccontarci come stai, come stai davvero, e intanto guardare che il Vesuvio si fa vero, sembra azzurro, si confonde con il cielo e l’aria audace. Erotica nella tensione del “quando” tutto deve succedere.
Questa capacità, di stare e andare insieme, non è solo quello che mi rimane dopo aver visto “Fuori” - il film scritto da Ippolita Di Majo, diretto da Mario Martone e tratto dai libri di Goliarda Sapienza - ma è quello che tutte sappiamo perché lo viviamo.
Sta in quella sensazione di riconoscerci ovunque e comunque, dandoci aria e vento nelle ore più calde per respirare.
E allora il “Fuori” è questo: quello degli altri. Perché in noi non c’è spazio che sia chiuso. Me ne accorgo così: Napoli. Mentre si vince lo scudetto, tu mi racconti di quello che chiami “tuo marito”: hai 18 anni o poco più, sei inconsapevolmente bella, inconsapevolmente timida e lo ami troppo. Lo ami così tanto che ti è andato bene stargli lontano un anno, vederlo fare e poi aspettare: è stato il primo che ti ha toccata davvero. L’amore, a 18 anni come a 30, non ha misura.
Lei fa i conti con il desiderio presente. Non le importa se è indotto, distruttivo, molesto, doloroso. Non ne valuta la potenzialità negativa, ma l’irruenza. Lo sente incombere e vuole prenderselo. Non le interessa da dove nasca il suo sentimento: è affascinata dal potere che ha su di lei, vuole sperimentarlo, offrirsi. Il suo slancio non è misurato. Quando guarda il burrone, prima di considerare il precipizio, considera il salto. Non ha paura, anche se non si fida del suo dottore.
Simonetta Sciandivasci su Goliarda Sapienza
L’amore ha le sue misure e sono quelle che non scavano. Ma sollevano. E, se scavano, lo fanno per allargare. Tu non ti allarghi. Siedi in punta. Ma le tue amiche ti vorrebbero comode. Ti sentono parlare, ti stanno dietro e ti coprono le spalle. Tuo “marito” lo odiano. Lo vedono per quello che è: uno che è contento se “non scendi” per strada. E tu allora dici che ti piace stare a casa. Ma lui stasera non è qua. Le amiche lo sanno. Lo sanno sempre prima. Ma non ti giudicano perché la colpa non è di chi ama mai. Stanno lì vicino a te, ti cercano un accendino mentre raccogliamo la vita che ci passa in mezzo agli anni.
Potevi essere tu. Potevo essere io. Pochi giorni dopo, ad Afrogola, Martina Carbonaro muore ammazzata a 14 anni dal suo ex fidanzato 18enne Alessio Tucci. Mi sono chiesta se Tucci le chiedesse di “non scendere”. Di stare a casa. Di averla per sé. Mi sono chiesta quanti Tucci esistono e quanti se ne nascondono dietro i nostri occhi che non li guardano. Li vedono per chi sono. E loro, analfabeti rispetto all’amore che li vede, rispondono con quello che sanno fare: possedere.
Per cui, quando smetto di vederti, non ti servo: smetto di essere uno specchio capaci di ingigantirti.
Martina Carbonaro è la 28esima vittima di femminicidio dall’inizio dell’anno. Se da un lato c’è sempre più consapevolezza sulla violenza maschile contro le donne, dall’altro la mattanza continua: e pare essere una risposta alle ragazze sempre più capaci di stare “fuori” e “dentro”. Perché il dentro lo conoscono così bene da portarlo fuori. I ragazzi, finché non si parleranno, no. Percorreranno spazi ristretti in cui le loro identità tenderanno a essere sempre più ridotte, inefficaci. E rispetto a cui saranno sempre più insofferenti.
E allora fatelo: chiamate il vostro bro e chiedetegli come sta. Come sta davvero. Smettetela di parlare solo nei podcast, negli articoli accademici, nei libri che scrivete, nelle case editrici che fondate. Serve parlarsi negli occhi. Serve dirsi “pure tu?”. “Sì, pure io”. Perché, che “non siete tutti così”, lo sappiamo già: ma non vediamo agitarvi per questo. Vi vediamo silenti. Complici. Pure voi che non siete così.
Solo dopo che vi siete parlati allora chiamateci: così smetteremo di spiegare e torneremo ad essere chi vogliamo. Né splendide professioniste, né meravigliose donne sagge. Né mirabili dibattitrici. Ma just a girl.
📰 Rassegnami
Femminicidi giovanili: gli assassini, quel vuoto che fa paura e il bisogno di relazioni nuove
I femminicidi commessi in età così giovane presentano delle caratteristiche peculiari, che li differenziano dalle uccisioni delle donne di età più adulta ed è anche su questo che bisogna puntare perché orrori del genere non accadano più.
La memoria delle donne: "Fuori" di Martone e Di Majo
Il tempo storico degli anni di piombo, del giorno della strage di Bologna (a cui rimanda impercettibilmente un datario) sembrano lasciati fuori, eppure agiscono sul volto consumato dalla tossicodipendenza di Roberta, che a un certo punto sparisce, in questo film tutto lavorato per tagli, ellissi, innesti e ricuciture; dove si usa più di una volta lo spazio narrativo della stazione, che qui assomiglia a un carcere, perché non è lo spazio delle partenze, ma di chi resta, urla di dolore, gira a vuoto, come un fantasma pronto a scomparire, se non arrivasse il tempo della memoria, e del romanzo: «Voglio dirvi quello che è stato senza alterare niente» - come si legge nel primo capoverso dell’Arte della gioia.
Sextortion, la nuova frontiera della violenza digitale di cui parliamo ancora troppo poco
Una parola che fatichiamo ancora a nominare. Eppure rappresenta una delle forme più subdole e in crescita di violenza online: sextortion. Dietro questo termine si nasconde una realtà fatta di ricatti, paura, controllo e isolamento, in cui le vittime — spesso giovanissime — vengono intrappolate in una spirale psicologica devastante. Ne ho scritto per The Wom.
“Stand Up for Girls!”, sui diritti di bambine e ragazze non si può abbassare la guardia
Tutti in piedi per le ragazze, perché è questa la postura con cui si vigila sui diritti per custodirli e soprattutto espanderli. Una necessità che, a guardare i dati, si fa urgenza: nel 2023, in Italia, sono stati 6.952 i reati a danno di minori. Le bambine e le ragazze sono le più colpite: nel 61% dei casi sono loro le vittime. Un evento di Terre des hommes per sensibilizzare. Ne scrivo per Alley Oop.
“C’è ancora domani, sempre”: il potere trasformativo della fotografia racconta le donne nella storia
Una bella mostra a Milano (poi tornate a Roma!)
Fino a domenica, a Roma, c’è Unarchive Found Footage Fest: un festival internazionale dedicato al riuso creativo del materiale d’archivio, frutto di una profonda riflessione sulla funzione degli archivi audiovisivi e cinematografici nel mondo contemporaneo, nello sviluppo dell’arte, della cultura e più in generale della società.
🎯 Nominare è fare esistere
Solo il 16% delle biografie presenti su Wikipedia riguarda le donne: una percentuale impari e incrementata dal lavoro di Wikidonne. In questo spazio ridiamo spazio: una bio per ogni numero. Storie per riscrivere la storia.
Nadera Shalhoub-Kevorkian
Nadera Shalhoub-Kevorkian è una studiosa femminista il cui lavoro si concentra su traumi , crimini di stato e criminologia , sorveglianza, violenza di genere , diritto e studi sulla società e sul genocidio.
Il 12 marzo 2024, Shalhoub-Kevorkian è stata sospesa dalla Facoltà di Giurisprudenza dell'HUJI a seguito delle sue osservazioni al telegiornale israeliano del Canale 14 , dove accusava Israele di genocidio a Gaza e metteva in dubbio i resoconti di violenza sessuale perpetrati da Hamas il 7 ottobre.
L'American Anthropological Association ha descritto una precedente lettera, inviata dall'università nel dicembre 2023, come una minaccia alla libertà accademica e ha chiesto all'università di ritrattare.
La filosofa e studiosa di studi di genere Judith Butler ha scritto alla dirigenza dell'università a sostegno di Shalhoub-Kevorkian. Butler ha sostenuto che era diritto dell'università non essere d'accordo con Shalhoub-Kevorkian sulla sua opinione che l'attacco israeliano del 2023 a Gaza costituisca un genocidio , ma che i dirigenti universitari avevano l'"obbligo, in quanto rappresentanti di una grande università di ricerca , di partecipare al dibattito e di fare spazio a una discussione informata sulla questione, libera da minacce".
In una lettera all'Università Ebraica, l' Associazione per i diritti civili in Israele ha sostenuto che i commenti di Shalhoub-Kevorkian: "sebbene controversi, sono protetti dal diritto alla libertà di espressione, rendendo la sua sospensione una violazione intollerabile della libertà accademica e dei diritti costituzionali". Dopo che Shalhoub-Kevorkian ha ritirato le sue dichiarazioni esprimendo dubbi sulla portata delle aggressioni sessuali di Hamas del 7 ottobre, l'Università Ebraica ha revocato la sua sospensione.
Il 18 aprile 2024, Shalhoub-Kevorkian è stata arrestata a seguito di un'intervista, in cui ha sollevato dubbi sui crimini sessuali e di genere commessi da Hamas il 7 ottobre 2023. La polizia ha confiscato libri e poster da casa sua e l'ha interrogata su precedenti pubblicazioni accademiche.
Secondo il suo avvocato, Shalhoub-Kevorkian è stata perquisita a corpo nudo e trattenuta in condizioni dolorose senza accesso a cibo, acqua o farmaci, in una cella fredda senza vestiti o coperte adeguati.
È stata rilasciata su cauzione il giorno successivo dopo che è stato stabilito che non rappresentava una minaccia. Più di 100 membri della facoltà dell'Università Ebraica hanno pubblicato una lettera aperta a suo sostegno e criticando l'università per non aver offerto il loro supporto, descrivendo l'arresto come un atto politico contro la libertà di espressione.
L'università ha successivamente condannato l'arresto, sottolineando che in un paese democratico, non c'è posto per arrestare una persona per le sue osservazioni, indipendentemente dalla loro natura controversa. Oltre 250 accademici della Queen Mary University di Londra hanno firmato una lettera a sostegno di Shalhoub-Kevorkian e hanno invitato l'università a sostenerla.
Secondo la studiosa la liberazione palestinese è una bussola cruciale per l’etica femminista. E aggiunge: “Ci sono molti stereotipi orientalisti sulle donne in Palestina, ritratte il più delle volte come vittime indifese da salvare benevolmente dalla loro stessa cultura o religione. Si nega loro un’identità e una soggettività complessa, in modo da nascondere e normalizzare la violenza e la dominazione coloniale”.
🌱 La parola
Genocidio
Oltre 28.000 donne e ragazze sono state uccise a Gaza dall’inizio del conflitto nell’ottobre 2023, secondo l’ultima analisi di UN Women. Si tratta, in media, di una donna e una ragazza uccise ogni ora nei bombardamenti condotti dalle forze israeliane. Tra le vittime, migliaia erano madri: lasciano da soli bambini, famiglie e comunità devastate. Le cifre evidenziano il tragico costo umano del conflitto, fatto di vite e futuri spezzati troppo presto.
Nel febbraio 2025, la rivista scientifica The Lancet ha riportato che il numero di morti a Gaza è probabilmente stato sottostimato del 41%. I dati includono sia i decessi direttamente registrati, sia quelli definiti “eccedenti” – vittime non documentate a causa del collasso delle strutture sanitarie e dei sistemi di rilevazione. UN Women ha utilizzato questa metodologia per formulare le proprie stime.
🍸 Coraggio liquido
Tutta la ricchezza e l’autenticità delle terre irpine: il gin Arìdium incarna l’essenza di questa terra, con note delicate di anthemis (una varietà di camomilla), fiore simbolo delle colline irpine. Un fiore che porta con sé la purezza e la resilienza di un’ostilità che si scopre generosa.
❤️ L’amore è una playlist
L’amore che non scava ma solleva:
💫 Autodiagnosi e cura
Autodiagnosi: il sollievo di non capire tutto.
Cura: farsi sorprendere da sé.
🥂Come puoi: diffondi, supporta, condividi
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