Scopa tranquilla
Il benessere sessuale, come la salute sessuale, è una responsabilità individuale e collettiva insieme: abbiamo meno orgasmi e ci preoccupiamo di più. È ora di invertire la rotta.
E se questo mio vecchio ragazzo si stende su di me col suo bel corpo pesante e lieve, e mi prende come ora fa, o mi bacia fra le gambe proprio come Tuzzu faceva allora, mi trovo a pensare bizzarramente che la morte forse non sarà che un orgasmo pieno come questo.
L’arte della gioia, Goliarda Sapienza
Goliarda Sapienza chiude così il suo capolavoro L’arte della gioia: con un orgasmo pieno. Le donne, di orgasmi pieni, purtroppo ne conoscono pochi: c’è una disparità anche nel piacere sessuale, un divario di genere nel modo di vivere il sesso che viene chiamato “orgasm gap”.
Le donne, quando si tratta di rapporti eterosessuali, avrebbero infatti meno orgasmi rispetto agli uomini. Ad attestarlo sono non solo le esperienze, ma studi e ricerche scientifiche come quella pubblicata su Archives of Sexual Behavior: il rapporto ha valutato la vita sessuale di oltre 52 mila adulti americani.
Secondo questo studio, il 95% degli uomini etero intervistati raggiunge l’orgasmo di solito o sempre, mentre la percentuale tra le donne eterosessuali scende al 65%.
A confermare il dato, una ricerca condotta dalla Durex su 2.000 adulti del Regno Unito (campione poco rappresentativo, ma da considerare) da cui emerge che gli orgasmi delle donne sarebbero 4 volte meno frequenti rispetto a quelli degli uomini.
Secondo la sessuologa Laurie Mintz il problema principale sta nel fatto che culturalmente viene sopravvalutato il sesso penetrativo (anche a livello linguistico le parole “sesso” e “rapporto sessuale” vengono usate come sinonimi e si considera la stimolazione del clitoride un “preliminare”, qualcosa che si fa prima del rapporto sessuale “vero”).
Ma non solo: la radice del problema è culturale. Le donne vengono giudicate molto più duramente degli uomini quando si parla di sesso occasionale. E di sesso in generale. Questo giudizio “esterno” potrebbe influire sulla percezione di sé, sulla propria autostima e sul piacere esperito.
Poi c’è un altro fatto: spesso la scarsa responsabilità emotiva corrisponde alla scarsa responsabilità contraccettiva. Detto facile: dobbiamo ancora chiedervi di usare il preservativo (nel 2023 solo il 43% dei ragazzi ha dichiarato di usarlo regolarmente, contro il 57 del 2019, dati della ricerca dell’annuale Osservatorio "Giovani e sessualità") o di testarvi sulle malattie sessualmente trasmissibili se abbiamo una relazione sessuale fissa.
Il 1 dicembre è la giornata internazionale di lotta all'AIDS, istituita nel 1988 dall'OMS, e i tabù e l’ignoranza a riguardo è ancora tantissima: in Italia, i dati più recenti mostrano un aumento delle nuove diagnosi, riportando l’attenzione sulla necessità di conoscere e prevenire. Soprattutto per finirla con lo stigma a cui le persone sieropositive sono state sottoposte negli anni (e spesso ancora adesso):
Nel 2023, in Italia sono state registrate 2.349 nuove diagnosi di Hiv, un numero in crescita rispetto alle 2.140 del 2022 e vicino alle 2.510 del 2019, prima della pandemia di Covid-19. I maschi nella fascia 30-39 anni si confermano il gruppo con una maggiore incidenza di nuove diagnosi; mentre per le donne la fascia più colpita è quella tra i 20 e i 29 anni.
Il principale motivo di accesso al test nel 2023 è stato la presenza di una "sospetta patologia correlata all'Hiv" o di sintomi associati al virus, registrato nel 35% dei casi. Seguono i comportamenti sessuali a rischio (19,6%). Il 12,3% delle nuove diagnosi è emerso durante controlli di routine, screening o campagne informative.
"Anche se, soprattutto grazie alle nuove terapie, l'Aids non rappresenta più l'emergenza sanitaria di qualche tempo fa, non dobbiamo spegnere i fari su questo problema. Occorre lavorare sulla prevenzione, soprattutto tra i giovani” dice Anna Teresa Palamara, che dirige il Dipartimento malattie infettive dell'Iss.
Il benessere sessuale, come la salute sessuale, è una responsabilità individuale e collettiva insieme: testarsi nel 2024 non può essere ancora qualcosa a cui non pensare. Esattamente come evitare di parlarne o di preoccuparsi perché “ma dai, non può essermi successo”. Senza ansie o paranoie inutili, per vivere il sesso liberamente, bisogna conoscerlo: e quindi farlo. La paura non può essere un limite. Perché la conoscenza aiuta: ad esempio, si sa pochissimo di PrEP (Profilassi Pre-Esposizione) e la PEP (Profilassi Post-Esposizione).
La PrEp è un farmaco di prevenzione che si assume prima e dopo un rapporto a rischio HIV. La PEP è un farmaco d'emergenza e va assunta il prima possibile e non oltre le 48 ore dal rapporto a rischio.
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- è possibile confrontarsi e testarsi: è quello che accade nel Checkpoint Giulio Maria Corbelli di Roma, gestito dall’associazione Plus e che si definiscce “un centro gestito dalla comunità dove vengono offerti test rapidi per HIV e altre infezioni a trasmissione sessuale (IST)”.Lo spazio, sicuro e accogliente, rappresenta la risposta al bisogno di portare i test al di fuori dell’ambiente ospedaliero, rendendoli più accessibili. Al checkpoint gli utenti ricevono counseling da operatori alla pari, informazioni, supporto.
Il centro romano gestito da Plus Roma, vincitore di un bando pubblico, nasce da una convenzione sottoscritta con l'Asilo Savoia che coinvolge anche Regione Lazio e l'Istituto nazionale malattie infettive Lazzaro Spallanzani, che fornisce i test utilizzati al check point e supervisiona scientificamente il progetto.
“Nonostante le associazioni romane da tempo offrano servizi di test community-based presso la propria sede o in iniziative in locali e spazi pubblici, la costituzione di un centro dedicato alla tutela della salute sessuale, collocato in un’area frequentata dalla comunità LGBT+, consente di ottenere una visibilità che mette in risalto l’importanza della tutela della salute, e costituisce di per sé un elemento di informazione e sensibilizzazione” si legge sul sito.
Gli orgasmi pieni sono quelli liberi, dall’ignoranza e dallo stigma.
📰 Rassegnami
Istruzione, lavoro e accesso ai servizi sono le chiavi per costruire un’esistenza autonoma e indipendente: il dossier curato dalle firme di Alley Oop per la Giornata internazionale delle persone con disabilità. Serve parlarne - e fare la propria parte - tutti, tutti i giorni.
Disabilità, sullo schermo pietismo e “inspiration porn” non raccontano la realtà
Solo tre persone con disabilità hanno vinto un Oscar. All’attore sordo Troy Kotsu, nel 2022, è andato l’Oscar come migliore attore non protagonista: ”Voglio solo dire che dedico questo premio alla comunità dei sordi, alla comunità C.O.D.A. e alla comunità dei disabili. Questo è il nostro momento” aveva detto nel discorso di ringraziamento. Prima di lui, l’attrice sorda dall’infanzia Marlee Matlin nel 1987 e il veterano della seconda guerra mondiale Harold Russell nel 1946.
Il talento viene prima ma, nel caso di artisti e artiste con disabilità, questo non è un diritto garantito: il mondo dello spettacolo, dalla musica al cinema, non accoglie la disabilità. Ne ho scritto per il dossier.
L’odissea dei dati sulla legge 194: il ministero pubblica il report senza tabelle. Nuova interrogazione parlamentare.
Il governo era in ritardo di 11 mesi. Ora la relazione è stata presentata (prima sul sito della Rete Pro Choice e solo dopo su quello del ministero della Salute), ma mancano i due allegati relativi ai dati comparati sull’obiezione di coscienza e sui consultori pubblici attivi. Sportiello (M5s): “Chiederemo, per l’ennesima volta, quello che continua a spettarci di diritto”.
Per amare non è necessario soffrire
Per secoli abbiamo vissuto le relazioni seguendo le istruzioni dell'amore romantico che ci sono state tramandate da poeti, cantori, scrittori e infine registi figli di una cultura patriarcale che oggi si attaglia poco alle nostre vite. Non crediamo più che l'amore implichi la sofferenza, che la passione corrisponda a un sentimento profondo, che un uomo possa salvarci. E allora, in cosa crediamo?
La violenza sui social
Sui social media la violenza contro le donne genera altra violenza, soprattutto quando sono le donne a parlarne. Gli ultimi dati Istat descrivono l'Italia come un paese che ha imparato a odiare le donne online, quando i femminicidi fanno notizia.
🎯 Nominare è fare esistere
Solo il 16% delle biografie presenti su Wikipedia riguarda le donne: una percentuale impari e incrementata dal lavoro di Wikidonne. In questo spazio ridiamo spazio: una bio per ogni numero. Storie per riscrivere la storia.
Mimì Caruso
A proposito di rappresentazioni: a vincere X Factor quest’anno è Mimì Caruso.
“Sono cresciuta non vedendo persone afro-italiane in tv. E adesso, con la mia presenza, il solo pensiero che una bambina o un bambino afroitaliano possa vedere che c’è una persona simile a te, che c’è una persona con le tue stesse origini, su un palco così grande, davanti a così tante persone, è proprio una botta di gioia incredibile.
È una cosa che serve. E ti fa andare avanti, che ti fa dire: ‘che cavolo, questa cosa posso farla anch’io senza problemi’” ha detto.
L’importanza della sua vittoria è tutta qui e arriva - suffragandole - dopo le parole della sua collega Francamente che, commentando la sua eliminazione durante la gara, aveva detto: “Comunque vada stasera, una sola ragazza andrà in finale e questa credo sia una grande sconfitta”.
Mimì ha 17 anni e le idee molto chiare: originaria del Mali e cresciuta ascoltando soul e jazz a Usmate Velate, in Brianza, sa di rappresentare qualcosa di più oltre alla musica. "La mia vittoria? La vivo come una grande responsabilità, ma penso di non essere un simbolo: rappresento piuttosto un piccolo cambiamento. Quando ero piccola, non vedevo afro-italiani in tv: sono molto grata che i bimbi afro-italiani oggi possano capire che si può fare tutto. Sono felice di rappresentare la comunità nera in luce più tranquilla. Si sono fatti passi avanti in Italia, ma ancora non abbastanza: questo è un Paese meraviglioso che però deve guardare anche al futuro".
Una vittoria di “responsabilità” ma che sia soprattutto di gioia: la meritiamo prima di diventare “simboli”. Ampliare la rappresentazioni, oltre la retorica.
🌱 La parola
Salute sessuale
La salute sessuale è uno stato di benessere fisico, emotivo, mentale e sociale legato alla sessualità.
Come indica l'‘Oms “non è semplicemente l’assenza di malattia, disfunzione o infermità. La salute sessuale richiede un approccio positivo e rispettoso alla sessualità e alle relazioni sessuali, nonché la possibilità di avere esperienze sessuali piacevoli e sicure, libere da coercizione, discriminazione e violenza.
Affinché la salute sessuale possa essere raggiunta e mantenuta, i diritti sessuali di tutte le persone devono essere rispettati, protetti e realizzati”.
I diritti sessuali sono diritti.
🍸 Coraggio liquido
Un gin creato dagli stessi produttori del famoso amaro Jefferson, utilizzando solo botaniche locali come il pompelmo rosa raccolto nella Piana di Sibari: Ginnastic Match Citrus Blend è un bouquet di agrumi, limone e pompelmo rosa primeggiano. Fresco, secco e agrumato: ottimo come gin per il gin Fizz. Supremo per il gin Tonic.
❤️ L’amore è una playlist
💫 Autodiagnosi e cura
Autodiagnosi: dove ha abitato l’amore non si smette di abitare.
Cura: cose vecchie, nuovi significati.
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Mi è apparso nel feed questo articolo davvero molto interessante, però devo dirtelo: aprire con uno spoiler, uhm. Comunque bello.
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